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Bacino Bloccato: impulsi serrati?

Quanti di voi si soffermano a pensare al modo di camminare? Dove sono le gambe durante il passo? Dove va il peso? Come si poggia il piede a terra? Come si muove il bacino?

Tradizionalmente le ossa del bacino sono raffigurate come un unico “pezzo”, una sorta di scrigno entro cui custodire visceri delicati e potente energia creatrice. Ma di fatto, a discapito di quanto si possa immaginare osservando un’immagine del bacino, questo pezzo anatomico necessita di movimento come qualsiasi altra parte del corpo.



Che cos'è il bacino?


Gli anatomisti definiscono bacino o pelvi o regione pelvica, la parte inferiore del tronco del corpo umano.

Situato tra l'addome e le cosce, il bacino comprende: le cosiddette ossa pelviche (od ossa del bacino), la cosiddetta cavità pelvica, il cosiddetto pavimento pelvico e il cosiddetto perineo.


bacino è composto dalle cosiddette ossa pelviche che sono l'osso sacro, le due ossa iliache e il coccige.

La particolare disposizione delle ossa del bacino dà vita a una struttura scheletrica circolare, definita cintura pelvica.


Come si muove il bacino durante il cammino?

La cintura pelvica rappresenta il collegamento tra il cosiddetto scheletro assiale – il quale comprende la testa, la colonna vertebrale, la gabbia toracica ecc – e lo scheletro degli arti inferiori. Durante il cammino le ossa pelviche non esprimo un vero e proprio movimento (come lo si potrebbe immaginare) ma si articolano tra di loro garantendo la redistribuzione del peso del corpo e della forza di reazione provenente dal terreno ad ogni passo.

Il bacino è dunque uno snodo per il nostro sistema biomeccanico la cui integrità e funzionalità ha importanti ricadute sulla parte sopra così come la parte sotto del nostro corpo. Avere delle articolazioni del bacino libere di muoversi e prive di stati infiammatori (vedi "sacroileite") è fondamentale per camminare con grazia, respirare e muoversi! Nella nostra società occidentale è piuttosto raro vedere gente che cammina con il bacino fluido e sinuoso. Spesso l’andatura è rigida e articolata come un burattino. Oggi il bacino si muove raramente. E’ trasportato come un unico blocco, articolato, anzi saldato con la colonna vertebrale e rigidamente connesso con gli arti inferiori. Ne consegue un’andatura robotica, sgraziata, priva di sinuosità. Di conseguenza tutto il corpo diventa più contratto e meno armonioso. Semplicemente “en-bloc”.


Quali sono le funzioni del bacino ?

Di certo la nostra cultura non favorisce un’educazione ai movimenti del bacino. Da sempre questa zona è ricoperta di tabù al punto tale che essa spesso viene dimenticata e ridotta a mero contenitore inerme e silenzioso. Un bacino così ha perso il suo movimento, la sua capacità di esprimersi. Il bacino contiene tre importanti funzioni: la funzione sessuale, quella riproduttiva e quella escretoria. Questa parte del corpo quindi riveste un profondo significato emotivo e soggetto a giudizi e proibizione. Il bacino è soggetto così più di altre parti del corpo a riflessioni psicosomatiche. Basti pensare semplicemente alla difficoltà di lasciarsi andare, ad esprimere le emozioni che immediatamente questo si manifesta con stipsi (contrattura della muscolatura anale) e rigidità articolare.


L'aspetto energetico del bacino


Qui risiede il primo Chakra, Muladahara, il chakra della radice. Non per niente l’osso che collega le due “ali” del bacino viene definito sacro. Infatti all’interno della cavità pelvica, custodito tra ali iliache, sacro e perineo risiede l’energia sacra e vitale che ci anima, arrotolata come un serpente, incapace di starsene silente per molto tempo. Essa da sostegno a tutto il corpo e infatti il compito del primo chakra è proprio questo. La funzione del primo chakra è quella di dare stabilità, sicurezza e possibilità di esprimere se stessi. Dolori in questa sede possono esprimere problemi degli organi o delle pulsioni sessuali, difficoltà ad utilizzare le gambe (figurativamente), ad avanzare. …


Come sta il tuo bacino?

Arrivato a questo punto ti devi domandare

1. come cammino ?

2. come mi muovo?

3. quanta grazia ho nel camminare ?

4. il mio bacino è bloccato?

5. quali emozioni reprimo ? quali sentimenti rinnego? cosa sto trattenendo?


Quando blocchiamo la nostra emotività, le nostre pulsioni creative, l’istintualità reprimiamo l’energia che si deposita così sul fundo della pelvi creando dolori e disfunzioni (es. sacroileite).

La rigidità pelvica impedisce il naturale fluire delle pulsioni e della creatività. Serra l’espansione di sé ed il piacere che deriva dal fare ciò che si avverte come naturalmente giusto. Così la gioia di vivere viene bloccata e diventa così difficile trovare gaudio nelle relazioni, in ciò che si fa, nelle piccole cose.

Liberare il bacino e restituirgli la sua naturale vivacità significa esprimere sé stessi, dare voce alle recondite profondità, risanare l’inespresso, risvegliare l’energia creatrice che risiede in noi. L’elemento del I chakra è la Madre Terra ed il suo colore il rosso. Questi elemento richiamano lo stretto collegamento che il bacino ha con il nostro senso di grounding, di radicamento ed il colore rosso rimanda immediatamente al calore della vita, delle passioni, alla vitalità ed all’entusiasmo.

Sciogliere le rigidità corporee consente di iniziare a (ri)sentire qualcosa che prima non c’era. Si apprezza un maggior afflusso di sangue nella zona che prima era contratta e si riprende così contatto con la zona prima esclusa e silente. Si libera energia nell’organismo. Si lascia libera di fluire quel potente flusso energetico che porta ad un miglioramento della vitalità, dell’espressività, della gioia di vivere.


Come fare per ri-attivare il bacino?

Nella mia iniziale attività di yogin odiavo con tutta me stessa le posizioni in cui chiedevano un'apertura delle anche. Le fuggivo, le mantenevo pochi respiri, le "dimenticavo" durante la pratica e così via. Poi un giorno, il maestro ci fece stare per 15 minuti in Baddhakonasana.


Una sorta di tortura per me. Immagina come mi sono sentita quando ho dovuto prendere posizione. Sbuffavo, non respiravo.

Restavo li, impaziente, consapevole del dolore alle anche, agli adduttori, al sacro, alla lombare, volevo muovermi, spostarmi, andarmene!

Poi, proprio nel momento in cui la tua testa decide di mollare ecco che il tuo corpo risponde. Gli adduttori cedono, le articolazioni sacroiliache si detendono, la lombare si flette. Tutto il tuo corpo è sospeso nella terra di nessuno in cui mente e corpo non dialogano, solo restano in ascolto. E li, con la faccia rivolta verso il mio ventre ho sentito. Ho sentito dove stava la mia resistenza, ho sentito il calore che piano piano si sprigionava dalla radice del sacro e poi su verso la colonna. Ho sentito la potenza che una posizione di apertura delle anche poteva dare.


Baddhakonasana, questa la risposta.

Questo l'esercizio che ti consiglio. Almeno 5 minuti. Senza sforzo, senza volontà. Solo coscienza del momento. E poi, accade. Avrai il tuo sblocco.

Enjoy.


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