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I nostri dolori sono i nostri peniseri?

Aggiornamento: 28 set 2022

Come è possibile sostenere che il mal di schiena è dettato dall’arrabbiatura con il nostro partner? o che il raffreddore improvviso non sia “da colpo di vento” ma sia legato alla lite con la mamma di qualche giorno fa? Per alcuni queste sono “baggianate” e per fortuna per loro esistono le farmacie, i medici, i ricoveri e gli interventi chirurgici. Per altri, invece, l’essenza di quel fastidio, di quel dolore, di quel malanno che costantemente si ripresenta come le stagioni non può essere solo figlio della sfortuna. Ed allora, per queste persone curiose si apre il mondo della medicina olistica o, per dirla in termini più recenti, della medicina quantica.

Che paroloni… paroloni ma che hanno un senso, profondo. Il discorso richiede una revisione copernicana. L’oggetto di studio non è più il nostro corpo, che si fa “mero” trasduttore di messaggi ma il core portante dell’analisi è la mente ed il campo energetico che riesce a produrre con il suo (continuo) lavoro. Il cervello? no. La mente. Teniamoli distinti.


Noi siamo un campo energetico emotivo che si manifesta attraverso un corpo.

Quando “pensiamo” i nostri neuroni creano una serie infinita di collegamenti elettrici che per natura creano un campo elettromagnetico. La bellezza di ciò è che degli studi hanno dimostrato come i pensieri positivi creano frequenze normali, i pensieri negativi creano frequenze basse. Se continuiamo a pensare che non riuscirò ad iscrivermi al corso di pittura questo davvero succederà perchè i nostri pensieri creano la nostra realtà.

Noi creiamo la nostra realtà.

Così, considerare il pensiero come campo elettromagnetico ci permette di capire che esso sia in grado di interagire con la materia. La patologia appare come alterazione della struttura molecolare di un corpo che rimanda necessariamente ad un’alterazione della rete elettromagnetica. Celebre è l’aforisma che dice “Noi siamo i nostri pensieri” e nulla mai è stato più vero. Il pensiero, in quanto forma di energia è capace di condizionare la massa (ce lo ha dimostrato Einstein in cui E=mc”).

Tutto è energia: sintonizzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà.

L'influenza della mente sul nostro ben-essere

Così la salute, il ben-essere dei nostri organi e tessuti dipende totalmente da come e cosa pensiamo. La salute è influenzata dalla visione del mondo che la persona ha e dalle sue credenze spirituali. Il doloretto che ritorna ogni volta allo stesso periodo dell’anno è li per farci vedere chi siamo, dove siamo arenati con i nostri pensieri, è presente per spingerci ad andare oltre, per farci vedere oltre il velo, è lì per far mutare la vita.

La nostra mente attiva il nostro spirito che impregna il nostro corpo e ci fa fluire e danzare così come ci fa cadere e romperci. La psiche solitamente non viene accolta dalla scienza in quanto concetto vitalistico ed è stata confinata al regno metafisico. Ma la psicologia ha aperto la strada considerando lo spirito come fenomeno energetico.

Il corpo è la manifestazione esteriore dello spirito, della psiche.



Così quando la persona lamenta un dolore, una tensione, un’infiammazione cronica è doverosa, in virtù dei collegamenti mente-spirito-corpo chiedersi quale sia il pensiero e, inevitabilmente, l’emozione sottostante a tale fenomeno corporale.


Dall'osservazione della postura si comprende la qualità di pensiero


La schiena allineata è il segno distintivo dello spirito libero.

L’eccessiva curvatura della parte superiore e inferiore del dorso spezza la linea dritta della schiena. La tensione cronica dei muscoli della schiena esprime i sentimenti repressi come collera, tristezza, rabbia, amore, odio.I muscoli chiedono di essere liberati dalla tensione per riacquistare grazia. I tessuti chiedono di ritornare alla loro fluidità e per farlo, per promuovere la salute, bisogna chiederci perché quel corpo abbia perso il suo stato di grazia. La chiave della salute sta nel considerare mente e corpo intimamente connessi come lo Yin e lo Yang nel “cerchio del tutto”. Sta nel lasciar libero il corpo di muoversi cosicché anche i pensieri abbiano libera proprietà di espressione, vadano e si dissolvano.

La chiave di accesso sta nella consapevolezza piena e profonda del proprio corpo, del proprio stare, del proprio essere. Senza giudicare.



E così i nostri pensieri. Dobbiamo essere capaci di osservarli, vederli arrivare, vederli andare, affettuosamente. Senza giudicare. Senza giudicarci.

Ripristinare il flusso di grazia che attraversa il corpo così come ripristinare il flusso dei pensieri.


Porsi delle domande

Cosa ti fa male? Dove ti fa male? Quando ti fa male? Cosa non riesci a fare quando hai male? Cosa lenisce il male? Sono domande che ci portano ad ascoltarci, ad aprire il nostro occhio interno su noi stessi e ad osservare dove la luce si sia spenta. Toccarsi con le proprie mani per scoprire di avere un corpo, delle tensioni, delle zone morbide. La mancanza del senso del corpo comporta una riduzione della vitalità, dello spirito, del livello energetico e quindi, malattia. Abbiate fiducia della malattia perché segnale inconscio capace di farvi muovere verso il vero contatto con voi stessi, con la natura, con il vostro Io più profondo.


Nella pratica ...

Ecco, diciamo che non dobbiamo aspettare di strae male per porci in ascolto i on discussione. Basterà sedersi dritti e composti sulla sedia o sul tappetino e cercare di mantenere la postura più allineata possibili per un paio di minuti.

In questo spazio il vostro corpo vi segnalerà dove sono le tensioni maggiori. Dove c'è la restrizione di movimento e quindi dove c'è bisogno di intervenire.

Nella pratica ho notato che lo sblocco fisico precede lo sblocco emotivo. Per questo preferisco lavorare con il corpo per poi lasciare che sia la persona ad accedere alla sua profondità nei modi e nei tempi migliori.


La posizione regina che ci mette di fronte ai nostri limiti mentali e fisici è SUKHASANA.

Difficili, sorprendentemente faticosa e inaspettatamente forte.

A prima vista sembrerebbe di doversi semplicemente sedere a terra a gambe incrociate. Ma la vera fatica consiste nel mantenere la posizione nel tempo, senza alterare il ritmo del respiro, cercando di stare DENTRO AL CORPO CON IL PENSIERO.


Provare .


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