top of page
Immagine del redattoreMonica Boschetto

Pubalgia: cause, sintomi e rimedi con la fisioterapia

Definizione

Letteralmente la pubalgia significa dolore (algia) alla zona pubica.


La pubalgia è quindi una sindrome dolorosa caratterizzata da forte dolore a livello del pube dovuto a un’infiammazione dei muscoli che si inseriscono sulla sinfisi pubica tra cui i muscoli adduttori della coscia e il retto addominale.

è altresì considerata una patologia da sovraccarico, cioè causata da microtraumi che si ripetono nel tempo e da allenamenti in condizione di affaticamento dello sportivo, da patologie muscolari e tendinee, da patologie ossee e articolari o da patologie infettive e tumorali.

Il dolore nella pubalgia è localizzato spesso a livello dell’inguine e/o del pube e/o all’interno della coscia, in genere si presenta al risveglio e nei primi minuti di movimento, per poi scomparire con il riscaldamento muscolare. Progredendo nelle fasi della patologia il dolore tende ad aumentare soprattutto durante i cambi repentini di direzione e le corse veloci.


Cenni anatomici


Il pube, insieme all’ ileo e all’ ischio, formano le ossa del bacino. Più precisamente si trova nella parte inferiore dell’osso iliaco. Sul pube, così come sulle altre due ossa del bacino prendono inserzione numerosi muscoli la cui tensione o stato di contrattura può portare allo sviluppo di un dolore cronico all’inguine e zone limitrofe (pubalgia).

I muscoli che prendono rapporti con il pube sono il muscolo adduttore lungo, il muscolo grande adduttore, il muscolo otturatore esterno, il muscolo adduttore breve e il muscolo gracile. La funzione dei muscoli adduttori è quella di addurre la coscia ovvero portarla verso la linea mediana oltre che giocare un ruolo decisivo nella stabilizzazione latero-laterale del ginocchio.

Spesso, in casi di pubalgia, viene interessato anche il retto dell’addome.


La Classificazione


La pubalgia è una patologia la cui epidemiologia resta poco chiara, soprattutto in ragione della complessità di tipo anatomico della regione pubica e del frequente sovrapporsi di altri tipi di patologia (Bouvard e coll., 2004).

Dal punto di vista clinico si riscontrano tre tipi di pubalgia:

  • Tendinopatia inserzionale, causata da microtraumi ripetuti a carico dei muscoli adduttori della coscia e dei muscoli addominali, dove si crea infiammazione.

  • Sindrome sifisiaria, causata da microtraumi che creano una disfunzione a livello della sinfisi pubica, provocando un’ instabilità del bacino. È una condizione tipica delle donne in gravidanza.

  • Sindrome della guaina del retto addominale o del nervo perforante del retto addominale nel calciatore, è causata dalla forte tensione degli addominali, che si ha quando ad esempio si tira un calcio.

Sintomi principali


Il quadro clinico della pubalgia è caratterizzato da dolore e impotenza funzionale.

In genere parliamo di un dolore che si acutizza dopo il movimento e che può compromettere anche le normali attività di vita quotidiana come il camminare, il vestirsi, la salita e la discesa delle scale.

Inizialmente il dolore si manifesta nella zona pubica, che poi si irradia alle cosce, all’inguine, al basso addome, verso il perineo e gli organi genitali. I sintomi più comuni della pubalgia sono:

  1. Dolore muscolo-tendineo all’inguine;

  2. Dolore all’interno coscia;

  3. Dolenzia alla parte bassa dell’addome e all’altezza della sinfisi pubica;

  4. Indolenzimento che si irradia fino ai fianchi

  5. Sensazione di dover urinare spesso


Spesso la palpazione e lo stiramento dei muscoli adduttori e addominali provoca il dolore.

La pubalgia può essere divisa in tre gradi di gravità:

  • 1 ° grado: dolore lieve, poca perdita di forza o movimento;

  • 2 ° grado: dolore moderato, perdita di forza da lieve a moderata e alcuni danni ai tessuti;

  • 3 ° grado: dolore severo, grave perdita di forza e funzionalità a causa di una rottura completa del muscolo;

Le cause


Secondo alcuni studiosi, esistono ben 72 cause di pubalgia.

In genere, però, questa sindrome dolorosa è provocata da un eccessivo sforzo dei muscoli adduttori della coscia e degli addominali combinati a microtraumi ripetuti, come ad esempio cambi repentini di direzione, torsioni, corsa, movimenti improvvisi e violenti tipici nei calciatori.

A volte possiamo avere pubalgia anche dovuta a:

  • Dismetria e artrosi di anca e arti inferiori

  • Patologie della schiena, disfunzione dei muscoli addominali e muscoli adduttori della coscia, i quali hanno una funzione antagonista ma equilibrata.

  • Malattie infettive

  • Disfunzioni uro-genitali

  • Disfunzioni viscerali

  • Contrattura dello psoas

Pubalgia e disfunzioni associate


Il pube, come abbiamo visto precedentemente, è un punto di unione di tendini di muscoli adduttori, gracile e retto dell’addome.

Rappresenta anche il punto di inserzione del legamento inguinale, un punto di passaggio di elementi vascolo nervoso che interessano la sfera urogenitale e tutto l’arto inferiore.

Sul pube, infatti, si inseriscono parte dei muscoli che compongono il pavimento pelvico (pelvic floor) tra cui il muscolo pubococcigeo che è il muscolo più importante del pavimento pelvico in quanto controlla sia la contenzione urinaria, sia quella sessuale.

Una sua disfunzione può provocare dispareunia cioè dolore al rapporto sessuale nella donna e eiaculazione precoce nell’uomo.

Inoltre un ipertono (aumento di tono costante) del muscolo pubococcigeo può determinare problemi nella minzione (fare pipì).

È molto importante in questo caso, che lo specialista faccia una buona diagnosi differenziale per configurare la giusta causa di pubalgia.


Terapie per la pubalgia

Una volta diagnosticata la pubalgia, e una volta compresa la causa principale è bene centrare le attenzioni alla risoluzione dapprima del sintomo (dolore) per poi passare alla soluzione della causa per evitare che in futuro la disfunzione possa ripresentarsi


La cura migliore in caso di infiammazione e dolore è il riposo e la riduzione dell’attività che impegna i muscoli sopracitati. Inoltre è importante intraprendere un percorso fisioterapico per avere una guarigione completa.


Nella seconda fase, il fisioterapista penserà ad un iter riabilitativo adatto alla tua storia clinica e basato su tecniche di terapia manuale e viscerale , manipolazione fasciale e esercizi di riabilitazione funzionale mirati sulle possibilità del singolo paziente. Per un completo e duraturo recupero il paziente dovrà:

  • Sottoporsi a sedute di mobilizzazione attiva- passiva e attiva assistita della muscolatura interessata cercando di lavorare all'interno del concetto di fascia muscolare

  • Potenziare i muscoli addominali (spesso i sintomi della pubalgia sono dovuti ad uno squilibrio di forza fra questi ultimi e gli adduttori).

  • Effettuare esercizi volti a riequilibrare gli schemi motori ed il tono dei vari distretti muscolari

  • effettuare degli esercizi di percezione e mobilizzazione del bacino con tecniche di respirazione e ginnastica dolce

  • riabilitazione propriocettiva per la stabilità e l’equilibrio

  • esercizi per la coordinazione

  • esercizi di FisioYoga

  • rinforzo sinergico della muscolatura addominale, adduttoria e lombare, andando così a rinforzare il core stability, cioè il controllo del tronco

Esercizi da fare in caso di pubalgia

Guarda ora il video degli esercizi consigliati secondo il mio metodo MoB



Perché il muscolo ileopsoas può essere la causa della pubalgia?


Il muscolo ileopsoas è un muscolo molto particolare perché è l’unico del nostro corpo che mette in rapporto la colonna con l’arto inferiore. Infatti se facciamo un rapido richiamo all’anatomia, notiamo che questo muscolo è costituito da due ventri muscolari:

  • Il muscolo grande psoas: che prende origine dalla 12 vertebra toracica fino alle 5 vertebra lombare;

  • Il muscolo iliaco: ha origine nella fossa iliaca


Questi due ventri nel loro decorso si uniscono tra loro e si inseriscono sul piccolo trocantere, una prominenza ossea del femore che si trova nella zona superiore e interna dell’osso. L’ileopsoas per la sua funzione è definito un muscolo poli articolare, infatti permette la flessione della colonna sul bacino, e a corpo disteso contribuisce alla flessione del tronco e della parte inferiore del nostro corpo. Collabora in minima parte all’inclinazione laterale del tronco. Questo muscolo dunque passa lateralmente alla sinfisi pubica e medialmente (interno) all’anca.

Nel caso in cui ci fosse una disfunzione a questo muscolo, data magari da un sovraccarico, o da un accorciamento dei suoi fasci, il dolore si può irradiare dando luogo alla pubalgia.


Come si cura una pubalgia causata da una disfunzione all’ileopsoas?


Prima di tutti il fisioterapista deve individuare quale sia la causa alla base della patologia, ovvero: perché l’ileopsoas presenta una disfunzione?

I motivi possono essere molti, e avere origini differenti:

  • Problemi posturali: un atteggiamento posturale funzionale non ergonomico può portare a un sovraccarico e accorciamento dell’ileopsoas con conseguente fenomeno doloroso.

  • Problemi infettivi: come hai letto precedentemente, questo muscolo origina dalla colonna. In particolare la fascia dell’ileopsoas, si estende dall’arco lombocostale mediale sino alla coscia. Quindi eventi suppurativi (infettivi) della colonna vertebrale potrebbero invadere la coscia seguendo il decorso della fascia.

  • Problemi di overuse o sovraccarico muscolare: accade spessi tra gli sportivi che praticano sport da corsa, di questi soprattutto il calcio dove la rapida flessione dell’arto inferiore esteso è indispensabile per calciare il pallone.

  • Traumi alla colonna e/o al bacino: traumi alla colonna possono comportare un’alterazione dei punti di origine dell’ileopsoas, il che può alterare la funzione del muscolo;

  • Strappo muscolare: accade non solo tra i pazienti sportivi ma anche in coloro che effettuano attività giornaliere. Ecc..

Non esiste dunque un'unica cura per il muscolo ileopsoas, ma tanti percorsi riabilitativi differenti in funzione della causa del dolore. In ogni caso mobilizzazioni profonde del muscolo, esercizi di allungamento ed esercizi di recupero della forza muscolare, posture attive e passive per il riequilibrio posturale sono elementi che vengono utilizzati dal fisioterapista in tutti i cicli fisioterapici per questo muscolo.

In particolare gli esercizi di allungamento dell’ileopsoas in numerosi casi si dimostrano determinanti nella cura della pubalgia.


Esercizi per allungare lo psoas

Guarda ora il video degli esercizi consigliati secondo il mio metodo MoB


Comments

Rated 0 out of 5 stars.
No ratings yet

Add a rating
bottom of page